Questo lavoro intende approfondire lo strumento benchmarking, sotto il profilo degli obiettivi assegnati, della dimensione procedurale e del ruolo effettivamente assunto nel contesto di applicazione. L’analisi è condotta secondo due direzioni principali. La prima prende in considerazione l’aspetto “oggettivo” dei problemi decisionali sot- tostanti l’applicazione del benchmarking, riconoscendone la complessità e approfondendo le implicazioni di tale riconoscimento sul ruolo possibile per gli strumenti di supporto in generale e per il benchmarking in particolare. La seconda recupera l’aspetto “soggettivo” dell’applicazione del benchmarking, analizzandone l’impatto sui processi di apprendimento individuali e organizzativi. Il lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo è dedicato alla presentazione del benchmarking e all’esame della letteratura sull’argomento. In par- ticolare dapprima è presa in considerazione la trattazione manualistica, con l’obiettivo di delineare le modalità di applicazione segnalate come corrette. Successivamente l’analisi si focalizza su alcuni contributi recenti che, spostando l’attenzione su finalità e modalità di applicazione alternative, si avvi- cinano all’approccio accolto nel lavoro. In generale, l’obiettivo del capitolo è quello di fornire al lettore alcuni riferimenti di base sulle caratteristiche del benchmarking, sulle modalità di implementazione e sulle finalità di supporto direzionale riconosciute, che possano costituire un riferimento rispetto al quale considerare gli approfondimenti dei capitoli successivi. Il secondo capitolo, dopo una breve ripresa delle caratteristiche fondamentali della teoria della complessità, ne approfondisce le principiali implicazioni per la comprensione dei sistemi aziendali e dell’attività di direzione. L’obiettivo è quello di chiarire le conseguenze che il riconoscimento delle caratteristiche di complessità dei problemi direzionali comporta sul ruolo e sul contributo che è ragionevole assegnare ad uno strumento quale il ben- chmarking e sulle caratteristiche applicative che, conseguentemente, è op- portuno che esso assuma. Il terzo capitolo è dedicato al tema dell’apprendimento delle organizzazioni e degli individui al loro interno. Anche in questo caso la comprensione dei tratti fondamentali dei processi di apprendimento e, in generale, del tema della conoscenza nelle aziende, è posta alla base della riflessione sul ruolo possibile per il benchmarking e, quindi, della relazione tra le caratteristiche della sua implementazione e il contributo atteso. Nel conclusivo capitolo quarto, infine, sono ripresi i concetti fondamentali discussi per delineare una posizione conclusiva e unitaria sulle caratteri- stiche e sulle condizioni di applicazione del benchmarking, con particolare attenzione al tema della pluralità delle forme applicative che esso può assu- mere e della loro idoneità rispetto alle concrete situazioni direzionali. L’obiettivo del capitolo è, dunque, arrivare a proporre una risposta all’interrogativo di fondo sulla capacità del benchmarking di offrire un supporto direzionale coerente con le caratteristiche dei problemi da fronteggiare e con i meccanismi di apprendimento, muovendo dal riconoscimento della loro eterogeneità e della loro centralità nella determinazione del successo dell’applicazione. Sotto il profilo applicativo, l’attenzione è diretta alla identificazione di modalità di implementazione del benchmarking che, muoven- do dal riconoscimento delle caratteristiche del profilo oggettivo e soggettivo della situazione direzionale, conducano ad una configurazione idonea, da un lato, a preservare l’identità di fondo dello strumento, e dall’altro a favorirne il successo.

Benchmarking, Complessità e Apprendimento

VEDOVATO, Marco
2007-01-01

Abstract

Questo lavoro intende approfondire lo strumento benchmarking, sotto il profilo degli obiettivi assegnati, della dimensione procedurale e del ruolo effettivamente assunto nel contesto di applicazione. L’analisi è condotta secondo due direzioni principali. La prima prende in considerazione l’aspetto “oggettivo” dei problemi decisionali sot- tostanti l’applicazione del benchmarking, riconoscendone la complessità e approfondendo le implicazioni di tale riconoscimento sul ruolo possibile per gli strumenti di supporto in generale e per il benchmarking in particolare. La seconda recupera l’aspetto “soggettivo” dell’applicazione del benchmarking, analizzandone l’impatto sui processi di apprendimento individuali e organizzativi. Il lavoro si articola in quattro capitoli. Il primo è dedicato alla presentazione del benchmarking e all’esame della letteratura sull’argomento. In par- ticolare dapprima è presa in considerazione la trattazione manualistica, con l’obiettivo di delineare le modalità di applicazione segnalate come corrette. Successivamente l’analisi si focalizza su alcuni contributi recenti che, spostando l’attenzione su finalità e modalità di applicazione alternative, si avvi- cinano all’approccio accolto nel lavoro. In generale, l’obiettivo del capitolo è quello di fornire al lettore alcuni riferimenti di base sulle caratteristiche del benchmarking, sulle modalità di implementazione e sulle finalità di supporto direzionale riconosciute, che possano costituire un riferimento rispetto al quale considerare gli approfondimenti dei capitoli successivi. Il secondo capitolo, dopo una breve ripresa delle caratteristiche fondamentali della teoria della complessità, ne approfondisce le principiali implicazioni per la comprensione dei sistemi aziendali e dell’attività di direzione. L’obiettivo è quello di chiarire le conseguenze che il riconoscimento delle caratteristiche di complessità dei problemi direzionali comporta sul ruolo e sul contributo che è ragionevole assegnare ad uno strumento quale il ben- chmarking e sulle caratteristiche applicative che, conseguentemente, è op- portuno che esso assuma. Il terzo capitolo è dedicato al tema dell’apprendimento delle organizzazioni e degli individui al loro interno. Anche in questo caso la comprensione dei tratti fondamentali dei processi di apprendimento e, in generale, del tema della conoscenza nelle aziende, è posta alla base della riflessione sul ruolo possibile per il benchmarking e, quindi, della relazione tra le caratteristiche della sua implementazione e il contributo atteso. Nel conclusivo capitolo quarto, infine, sono ripresi i concetti fondamentali discussi per delineare una posizione conclusiva e unitaria sulle caratteri- stiche e sulle condizioni di applicazione del benchmarking, con particolare attenzione al tema della pluralità delle forme applicative che esso può assu- mere e della loro idoneità rispetto alle concrete situazioni direzionali. L’obiettivo del capitolo è, dunque, arrivare a proporre una risposta all’interrogativo di fondo sulla capacità del benchmarking di offrire un supporto direzionale coerente con le caratteristiche dei problemi da fronteggiare e con i meccanismi di apprendimento, muovendo dal riconoscimento della loro eterogeneità e della loro centralità nella determinazione del successo dell’applicazione. Sotto il profilo applicativo, l’attenzione è diretta alla identificazione di modalità di implementazione del benchmarking che, muoven- do dal riconoscimento delle caratteristiche del profilo oggettivo e soggettivo della situazione direzionale, conducano ad una configurazione idonea, da un lato, a preservare l’identità di fondo dello strumento, e dall’altro a favorirne il successo.
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