Negli ultimi trenta anni la Cina ha compiuto progressi enormi in ogni settore, ma, forse proprio per questo motivo, la sua immagine all’estero, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, non è positiva. Le autorità cinesi ne sono consapevoli e, specialmente negli ultimi dieci anni, hanno tentato di migliorarla mediante il “soft power”. Questo articolo è focalizzato sulle mostre di arte cinese antica come mezzo di successo per applicare la diplomazia pubblica e migliorare l’immagine della Cina all’estero a partire dagli anni Venti del secolo scorso, quando termini come “soft power” e “diplomazia pubblica” non erano ancora stati inventati. Attenzione particolare è stata dedicata alle esposizioni in Italia essenzialmente perché rappresentano ciò che ho definito “l’anomalia italiana”: negli ultimi 5 anni, sono state inaugurate dieci mostre di arte cinese antica nel nostro Paese, un numero impressionante, senza paragoni nel resto del mondo, giustificato solo dal fatto che la Cina e l’Italia sono state le culle della civiltà cinese e di quella romana. Tale circostanza si presta perfettamente al tentativo della diplomazia pubblica di proporre l’immagine della nuova Cina.

Il ‘soffice potere’ dell’arte: la diplomazia pubblica e le esposizioni di arte antica

RASTELLI, Sabrina
2010-01-01

Abstract

Negli ultimi trenta anni la Cina ha compiuto progressi enormi in ogni settore, ma, forse proprio per questo motivo, la sua immagine all’estero, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, non è positiva. Le autorità cinesi ne sono consapevoli e, specialmente negli ultimi dieci anni, hanno tentato di migliorarla mediante il “soft power”. Questo articolo è focalizzato sulle mostre di arte cinese antica come mezzo di successo per applicare la diplomazia pubblica e migliorare l’immagine della Cina all’estero a partire dagli anni Venti del secolo scorso, quando termini come “soft power” e “diplomazia pubblica” non erano ancora stati inventati. Attenzione particolare è stata dedicata alle esposizioni in Italia essenzialmente perché rappresentano ciò che ho definito “l’anomalia italiana”: negli ultimi 5 anni, sono state inaugurate dieci mostre di arte cinese antica nel nostro Paese, un numero impressionante, senza paragoni nel resto del mondo, giustificato solo dal fatto che la Cina e l’Italia sono state le culle della civiltà cinese e di quella romana. Tale circostanza si presta perfettamente al tentativo della diplomazia pubblica di proporre l’immagine della nuova Cina.
2010
143
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