Affitto d’azienda: aspetti civilistici, tributari e di controllo contabile

Il lavoro si propone di fornire un contributo al dibattito, tuttora in corso, relativo al trattamento contabile degli ammortamenti relativi ai cespiti trasferiti all’affittuario nell’ambito delle operazioni di affitto d’azienda. La corretta interpretazione sulla natura e il significato di questa voce, appare rilevante non solo per garantire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione economica dell’affittuario, come richiesto dall’art. 2423 c.c., ma anche per finalità di natura fiscale. Le recenti novità introdotte con la Finanziaria 2008, infatti, vincolano la deducibilità dei costi alla relativa collocazione effettuata in sede civilistica. La questione appare piuttosto delicata con particolare riferimento all’IRAP: a seconda della natura attribuita agli ammortamenti sui cespiti in affitto d’azienda, infatti, potrebbe non essere garantita la deduzione di tali costi nella determinazione della relativa base imponibile. La definizione delle modalità di contabilizzazione dei cespiti trasferiti nell’affitto d’azienda – e del significato da attribuire alle corrispondenti voci di bilancio – prende il via dal confronto tra le principali scuole di pensiero, attualmente presenti in letteratura, al fine di verificare quale tra le posizioni considerate appare maggiormente coerente con il nuovo quadro normativo e con le tendenze, nazionali e internazionali, in materia di accounting. La corretta interpretazione dell’operazione, inoltre, risulta funzionale anche al controllo contabile e, più in generale, all’attività del collegio sindacale in ordine alla vigilanza sull’osservanza della legge e dello statuto da parte dell’impresa. In tal senso, il presente contributo offre una serie di indicazioni relative ai principali ambiti di vigilanza correlati all’affitto d’azienda, dedicando una particolare attenzione ai risvolti contabili dell’attività di controllo.