L'urna quadrifronte della collezione di antichità di Raffaele Consortini. All'inizio delloo sile granddioso a Volterra

L'eccezionale urna cineraria decorata su quattro lati, conservata nella collezione privata di un noto scultore di Volterra, costituisce l'occasione per riesaminare il momento più dinamico nella produzione di urne cinerarie di alabastro deocorate a rilievo attivata dalle botteghe di questa città dell'Etruria settentrionale. Nell'ultimo quarto del III sec.a.C. infatti mentre la produzione chiusina segna il passo, alcuni artigiani sembrano trasferirsi a Volterra , portando con sé una ricca messe di elementi di innovazione, sia per ciò che attiene alla configurazione dei coperchi, nei quali si rispecchiano tendenze del ritratto dinastico del primo ellenismo, che nelle casse, nelle quali entrano ora prepotentemente nuovi temi mitologici e nuovi e più conmplessi schemi compositivi.