La razionalità è basata in generale sulla capacità di “dare ragione” delle proprie affermazioni, cioè di “giustificarle”. Ma il processo di giustificazione, se assunto come criterio generale di validità razionale, conduce ogni volta a un punto estremo che genera paradossi. Così accade con la Logica (primo capitolo), che conduce ai classici paradossi della semantica e della metalogica; analogamente l’Epistemologia (secondo capitolo) conduce al rischio di rovesciarsi in forme radicali di irrazionalismo. Anche la razionalità filosofica (terzo capitolo) – che tenta di risolvere il problema della giustificazione basandosi sulla nozione dell’innegabile, inteso come ciò che è tale perché persino la sua negazione è costretta ad affermarlo – va incontro a paradossi simili. La proposta teoretica che viene qui avanzata, e che percorre tutto il percorso del libro, elabora la nozione della pura differenza (la differenza che si distingue dalla negazione in generale, e quindi anche dalla negazione della negazione) come la via idonea ad affrontare efficacemente l’aporia che risulta intrinseca alla fondazione ultima quando questa viene intesa in senso negativo, cioè la peculiare contraddizione per cui il negativo del negativo costituisce a sua volta qualcosa di negativo.

Dare ragioni. Un'introduzione logico-filosofica al problema della razionalità

TARCA, Luigi
2004-01-01

Abstract

La razionalità è basata in generale sulla capacità di “dare ragione” delle proprie affermazioni, cioè di “giustificarle”. Ma il processo di giustificazione, se assunto come criterio generale di validità razionale, conduce ogni volta a un punto estremo che genera paradossi. Così accade con la Logica (primo capitolo), che conduce ai classici paradossi della semantica e della metalogica; analogamente l’Epistemologia (secondo capitolo) conduce al rischio di rovesciarsi in forme radicali di irrazionalismo. Anche la razionalità filosofica (terzo capitolo) – che tenta di risolvere il problema della giustificazione basandosi sulla nozione dell’innegabile, inteso come ciò che è tale perché persino la sua negazione è costretta ad affermarlo – va incontro a paradossi simili. La proposta teoretica che viene qui avanzata, e che percorre tutto il percorso del libro, elabora la nozione della pura differenza (la differenza che si distingue dalla negazione in generale, e quindi anche dalla negazione della negazione) come la via idonea ad affrontare efficacemente l’aporia che risulta intrinseca alla fondazione ultima quando questa viene intesa in senso negativo, cioè la peculiare contraddizione per cui il negativo del negativo costituisce a sua volta qualcosa di negativo.
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