Il libro analizza la difficile fase di trasformazione che l’industria italiana ha attraversato a partire dai primi anni ’90, quando prendono corpo cambiamenti di natura tecnologica, geo-economica e nel regime macroeconomico che ridisegnano lo scenario competitivo in cui si erano affermati, non solo in Italia, i sistemi locali di piccola e media impresa. L’ipotesi che il libro propone è che, all’interno di questi cambiamenti, il modello dei “distretti produttivi” abbia ancora un significativo potenziale di crescita. Lo sviluppo di tale potenziale è tuttavia vincolato da processi di innovazione che, almeno in Italia, si sono dispiegati solo in un numero limitato di imprese e stentano a diffondersi nel tessuto produttivo e sociale. Il libro propone una rassegna dei diversi percorsi di innovazione in corso nelle imprese distrettuali e, in particolare, il riposizionamento qualitativo dei prodotti, lo sviluppo tecnologico dell’industria tradizionale e il passaggio dai beni finali ai beni di capitale, la riorganizzazione internazionale delle catene produttive, la crescita del contenuto di servizio nel Made in Italy, con il conseguente cambiamento nei profili occupazionali e imprenditoriali. Il libro propone dunque un contributo originale per comprendere come l’economia dei distretti sta reagendo ai cambiamenti in corso, ma fornisce anche alcune chiavi di lettura teorica – che combinano gli approcci della New economic geography all’economia della conoscenza – per valutare il ruolo che i sistemi produttivi locali possono svolgere nei nuovi scenari dell’economia globale. La parte finale del libro è dedicata alle politiche utili per favorire l’evoluzione dei distretti produttivi in sistemi locali dell’innovazione.

I nuovi distretti produttivi: innovazione internazionalizzazione e competitività dei territori

MICELLI, Stefano;CORO', Giancarlo
2006-01-01

Abstract

Il libro analizza la difficile fase di trasformazione che l’industria italiana ha attraversato a partire dai primi anni ’90, quando prendono corpo cambiamenti di natura tecnologica, geo-economica e nel regime macroeconomico che ridisegnano lo scenario competitivo in cui si erano affermati, non solo in Italia, i sistemi locali di piccola e media impresa. L’ipotesi che il libro propone è che, all’interno di questi cambiamenti, il modello dei “distretti produttivi” abbia ancora un significativo potenziale di crescita. Lo sviluppo di tale potenziale è tuttavia vincolato da processi di innovazione che, almeno in Italia, si sono dispiegati solo in un numero limitato di imprese e stentano a diffondersi nel tessuto produttivo e sociale. Il libro propone una rassegna dei diversi percorsi di innovazione in corso nelle imprese distrettuali e, in particolare, il riposizionamento qualitativo dei prodotti, lo sviluppo tecnologico dell’industria tradizionale e il passaggio dai beni finali ai beni di capitale, la riorganizzazione internazionale delle catene produttive, la crescita del contenuto di servizio nel Made in Italy, con il conseguente cambiamento nei profili occupazionali e imprenditoriali. Il libro propone dunque un contributo originale per comprendere come l’economia dei distretti sta reagendo ai cambiamenti in corso, ma fornisce anche alcune chiavi di lettura teorica – che combinano gli approcci della New economic geography all’economia della conoscenza – per valutare il ruolo che i sistemi produttivi locali possono svolgere nei nuovi scenari dell’economia globale. La parte finale del libro è dedicata alle politiche utili per favorire l’evoluzione dei distretti produttivi in sistemi locali dell’innovazione.
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