L’isola di Minorca (nell’arcipelago spagnolo delle Baleari) a partire dagli anni Settanta è stata interessata da un processo di sviluppo turistico, la cui maggiore impronta territoriale è rappresentata dalle cosiddette urbanizaciones. Si tratta di insediamenti, prevalentemente costieri, pianificati e realizzati all’insegna del turismo balneare tramite un progetto speculativo unitario. A dispetto dell’origine, l’analisi di tali insediamenti dimostra che solo pochi tra essi si esauriscono in mere lottizzazioni turistiche. Infatti, diverse urbanizaciones sembrano rispondere, almeno parzialmente, ai criteri prevalentemente indicati in letteratura per la definizione delle città di fondazione (ciò almeno nell’accezione che questo termine tende ad assumere nel Novecento, quando gli aneliti alla costruzione della città ideale lasciano il campo a orientamenti più pragmatici e funzionali). Anzitutto, l’esistenza di un progetto d’insieme che insiste su un territorio privo di precedenti forme insediative e che rivela una volontà (talora implicita, talaltra palese) di riprodurre concettualmente l’impianto di una città. In secondo luogo, l’esistenza di funzioni tipicamente urbane: funzioni relative al lavoro, alla ricreazione, alla vita associativa e soprattutto alla residenza. Infatti, molte urbanizaciones di Minorca, pur rivelando un andamento delle presenze di tipo bipolare stagionale, hanno sin dalla loro fondazione assunto un carattere misto turistico-residenziale. La seconda componente si è andata rafforzando negli anni con l’aumento dei residenti permanenti, tanto isolani quanto stranieri (prevalentemente di nazionalità britannica), con l’incremento dell’offerta commerciale e di servizi, con il maturare di rivendicazioni nei confronti delle amministrazioni locali. Le urbanizaciones turistico-residenziali (a Minorca come altrove) sono l’esito di operazioni immobiliari speculative che hanno creato luoghi essenzialmente urbani dal punto di vista architettonico-urbanistico e socio-territoriale come pure sotto il profilo degli impatti ambientali. La classificazione e la definizione di tali insediamenti costituisce perciò un problema geografico aperto: a rigore non totalmente rispondenti alle caratteristiche codificate della città di fondazione novecentesca, ma neppure riducibili alle più classiche forme del comptoir touristique o della stazione balneare.

Sea, Sun & City. Le "città turistiche di fondazione" dell'isola di Minorca.

CAVALLO, Federica
2010-01-01

Abstract

L’isola di Minorca (nell’arcipelago spagnolo delle Baleari) a partire dagli anni Settanta è stata interessata da un processo di sviluppo turistico, la cui maggiore impronta territoriale è rappresentata dalle cosiddette urbanizaciones. Si tratta di insediamenti, prevalentemente costieri, pianificati e realizzati all’insegna del turismo balneare tramite un progetto speculativo unitario. A dispetto dell’origine, l’analisi di tali insediamenti dimostra che solo pochi tra essi si esauriscono in mere lottizzazioni turistiche. Infatti, diverse urbanizaciones sembrano rispondere, almeno parzialmente, ai criteri prevalentemente indicati in letteratura per la definizione delle città di fondazione (ciò almeno nell’accezione che questo termine tende ad assumere nel Novecento, quando gli aneliti alla costruzione della città ideale lasciano il campo a orientamenti più pragmatici e funzionali). Anzitutto, l’esistenza di un progetto d’insieme che insiste su un territorio privo di precedenti forme insediative e che rivela una volontà (talora implicita, talaltra palese) di riprodurre concettualmente l’impianto di una città. In secondo luogo, l’esistenza di funzioni tipicamente urbane: funzioni relative al lavoro, alla ricreazione, alla vita associativa e soprattutto alla residenza. Infatti, molte urbanizaciones di Minorca, pur rivelando un andamento delle presenze di tipo bipolare stagionale, hanno sin dalla loro fondazione assunto un carattere misto turistico-residenziale. La seconda componente si è andata rafforzando negli anni con l’aumento dei residenti permanenti, tanto isolani quanto stranieri (prevalentemente di nazionalità britannica), con l’incremento dell’offerta commerciale e di servizi, con il maturare di rivendicazioni nei confronti delle amministrazioni locali. Le urbanizaciones turistico-residenziali (a Minorca come altrove) sono l’esito di operazioni immobiliari speculative che hanno creato luoghi essenzialmente urbani dal punto di vista architettonico-urbanistico e socio-territoriale come pure sotto il profilo degli impatti ambientali. La classificazione e la definizione di tali insediamenti costituisce perciò un problema geografico aperto: a rigore non totalmente rispondenti alle caratteristiche codificate della città di fondazione novecentesca, ma neppure riducibili alle più classiche forme del comptoir touristique o della stazione balneare.
2010
Atti del Convegno Internazionale di Studi “Città e sedi umane fondate tra realtà e utopia”, Santa Maria Capua Vetere - San Leucio, 14-16 giugno 2007
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