Questo lavoro ricostruisce la teoria della mente di Epicuro attraverso un esame sistematico del XXV libro dell'opera Sulla natura, che conosciamo grazie ai papiri di Ercolano. Nello scritto Epicuro affronta esplicitamente il tema della natura e della formazione degli stati mentali. Le sue riflessioni fanno riferimento alla possibilità, per gli uomini, di realizzare il loro telos tramite l'esercizio della ragione e l'acquisizione di criteri conoscitivi adeguati. L'esigenza di elaborare una filosofia della mente nasce dalla difficoltà di conciliare la psicologia atomista con l'idea che l'uomo sia responsabile del proprio sviluppo mentale e morale. Il problema, per Epicuro, si pone nell'ambito di una polemica con alcuni rivali, intenti a trarre implicazioni fataliste dall'atomismo. La sua replica combina una confutazione diretta con l'elaborazione di una teoria della mente in grado di giustificare la capacità di autodeterminazione degli esseri umani. L'autrice mostra come nel XXV libro Epicuro sia giunto a delineare una filosofia della mente di tipo anti-riduzionista e anti-determinista, non priva di tensioni teoriche, e come, per superare tali difficoltà, il filosofo abbia successivamente integrato la sua teoria con la dottrina del clinamen.

Epicuro e la filosofia della mente. Il XXV libro dell'opera Sulla natura

MASI, Francesca
2006-01-01

Abstract

Questo lavoro ricostruisce la teoria della mente di Epicuro attraverso un esame sistematico del XXV libro dell'opera Sulla natura, che conosciamo grazie ai papiri di Ercolano. Nello scritto Epicuro affronta esplicitamente il tema della natura e della formazione degli stati mentali. Le sue riflessioni fanno riferimento alla possibilità, per gli uomini, di realizzare il loro telos tramite l'esercizio della ragione e l'acquisizione di criteri conoscitivi adeguati. L'esigenza di elaborare una filosofia della mente nasce dalla difficoltà di conciliare la psicologia atomista con l'idea che l'uomo sia responsabile del proprio sviluppo mentale e morale. Il problema, per Epicuro, si pone nell'ambito di una polemica con alcuni rivali, intenti a trarre implicazioni fataliste dall'atomismo. La sua replica combina una confutazione diretta con l'elaborazione di una teoria della mente in grado di giustificare la capacità di autodeterminazione degli esseri umani. L'autrice mostra come nel XXV libro Epicuro sia giunto a delineare una filosofia della mente di tipo anti-riduzionista e anti-determinista, non priva di tensioni teoriche, e come, per superare tali difficoltà, il filosofo abbia successivamente integrato la sua teoria con la dottrina del clinamen.
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