Durante la Grande guerra la chiamata alle armi di quasi sei milioni di uomini turbò profondamente le convivenze famigliari, mutò le relazioni tra uomini e donne, tra genitori e figli. Della rottura dei legami, della sospensione dei destini individuali risentirono soprattutto gli adolescenti. La guerra irruppe nelle loro vite in una età in cui il futuro è ancora da costruire, imponendo nuovi ruoli, acuendo incertezze e inquietudini. Le crescenti difficoltà economiche imposero un precoce inserimento in un mercato del lavoro fortemente condizionato dalle necessità belliche. Le nuove opportunità di lavoro alimentarono speranze di indipendenza e favorirono il sorgere di una consapevolezza nuova della propria dignità e dei propri diritti. Tuttavia, le esperienze di autonomia furono vissute in un clima di coercizione e repressione che pesava su tutta la popolazione civile, nell'inquietudine di una imminente chiamata alle armi e ciò favorì uno stato d'animo in cui orgoglio e desiderio di far sentire la propria voce si alternavano e si intrecciavano a sentimenti di umiliazione e di rabbia. Sulla base di fonti soggettive e archivistiche –giudiziarie e di polizia– il volume ricostruisce i mutamenti nelle condizioni di vita e di lavoro dei giovani delle classi popolari, il loro disagio e la loro protesta in un momento di crisi profonda della società.

Crescere in tempo di guerra. Il lavoro e la protesta dei ragazzi in Italia. 1915-1918

BIANCHI, Bruna
1995-01-01

Abstract

Durante la Grande guerra la chiamata alle armi di quasi sei milioni di uomini turbò profondamente le convivenze famigliari, mutò le relazioni tra uomini e donne, tra genitori e figli. Della rottura dei legami, della sospensione dei destini individuali risentirono soprattutto gli adolescenti. La guerra irruppe nelle loro vite in una età in cui il futuro è ancora da costruire, imponendo nuovi ruoli, acuendo incertezze e inquietudini. Le crescenti difficoltà economiche imposero un precoce inserimento in un mercato del lavoro fortemente condizionato dalle necessità belliche. Le nuove opportunità di lavoro alimentarono speranze di indipendenza e favorirono il sorgere di una consapevolezza nuova della propria dignità e dei propri diritti. Tuttavia, le esperienze di autonomia furono vissute in un clima di coercizione e repressione che pesava su tutta la popolazione civile, nell'inquietudine di una imminente chiamata alle armi e ciò favorì uno stato d'animo in cui orgoglio e desiderio di far sentire la propria voce si alternavano e si intrecciavano a sentimenti di umiliazione e di rabbia. Sulla base di fonti soggettive e archivistiche –giudiziarie e di polizia– il volume ricostruisce i mutamenti nelle condizioni di vita e di lavoro dei giovani delle classi popolari, il loro disagio e la loro protesta in un momento di crisi profonda della società.
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