Le restituzioni all’esportazione svolgono un’azione complementare alle misure d’intervento sul mercato interno, al fine di consentire il pieno funzionamento della politica di sostegno dei prezzi agricoli , vale a dire della voce che fu responsabile dell’incessante aumento delle spese del FEOGA dall’avvio della PAC sino agli anni ’90. Da quando è stata introdotta la PAC, però, il peso finanziario relativo dei rimborsi si è modificato conseguentemente alla variazione delle condizioni sia interne sia internazionali. Da un alto, lo squilibrio del mercato comunitario dovuto ad un’offerta decisamente eccedentaria (il tasso di crescita della produttività era superiore a quello di aumento della domanda e gli elevati prezzi di sostegno stimolavano ulteriormente la produzione) e quindi l’accumulo di scorte dei prodotti acquistati all’intervento, hanno reso sempre più necessario il collocamento sovvenzionato del surplus comunitario nei paesi terzi. Dall’altro, invece, la progressiva depressione delle quotazioni internazionali (anche nel resto del mondo, infatti, il progresso tecnico aveva aumentato le rese e ridotto i costi unitari) ha accresciuto il divario esistente tra prezzi comunitari ed esteri.

Elementi teorici ed applicativi delle restituzioni all'esportazione dei prodotti agricoli

DE PIN, Antonio
2006-01-01

Abstract

Le restituzioni all’esportazione svolgono un’azione complementare alle misure d’intervento sul mercato interno, al fine di consentire il pieno funzionamento della politica di sostegno dei prezzi agricoli , vale a dire della voce che fu responsabile dell’incessante aumento delle spese del FEOGA dall’avvio della PAC sino agli anni ’90. Da quando è stata introdotta la PAC, però, il peso finanziario relativo dei rimborsi si è modificato conseguentemente alla variazione delle condizioni sia interne sia internazionali. Da un alto, lo squilibrio del mercato comunitario dovuto ad un’offerta decisamente eccedentaria (il tasso di crescita della produttività era superiore a quello di aumento della domanda e gli elevati prezzi di sostegno stimolavano ulteriormente la produzione) e quindi l’accumulo di scorte dei prodotti acquistati all’intervento, hanno reso sempre più necessario il collocamento sovvenzionato del surplus comunitario nei paesi terzi. Dall’altro, invece, la progressiva depressione delle quotazioni internazionali (anche nel resto del mondo, infatti, il progresso tecnico aveva aumentato le rese e ridotto i costi unitari) ha accresciuto il divario esistente tra prezzi comunitari ed esteri.
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