L’articolo analizza la figura di Vladimir Šereševeskij, pittore russo formatosi a Varsavia, Mosca e Monaco di Baviera, e singolare rappresentante della cultura artistica mitteleuropea fiorita a cavallo fra Otto e Novecento. Šereševskij si trasferì in Italia su invito di Antonio Fradeletto, segretario generale dell’Esposizione Internazionale d’arte di Venezia, dove espose nel 1897 alla sua seconda edizione. Le due tele di Šereševskij, di dimensioni colossali e raffiguranti scene corali di vita russa, riscossero un grande successo di pubblico e furono fra le prime acquisizioni della città di Venezia per la Galleria d’arte moderna di Ca’ Pesaro, dove tuttora sono conservate. Šereševskij divenne in breve tempo uno dei cittadini russi più noti in laguna, grazie anche alla sua attività di insegnamento ad alcuni artisti emergenti del panorama artistico veneto. Intorno al 1905 precipitò in una profonda crisi creativa e esistenziale, che lo avrebbe costretto a trascorrere quasi quarant’anni in cliniche psichiatriche in diverse località italiane, fino alla morte avvenuta nel 1943. L’intervento si basa su documenti inediti rinvenuti in diversi archivi di istituzioni culturali e municipali veneziane, sulle memorie di conoscenti dell’artista, sulle cronache cittadine e sulle critiche artistiche apparse sulla stampa dell’epoca.

Sud’ba i gibel’ Vladimira Šereševskogo v Venecii

BERTELE', Matteo
2011-01-01

Abstract

L’articolo analizza la figura di Vladimir Šereševeskij, pittore russo formatosi a Varsavia, Mosca e Monaco di Baviera, e singolare rappresentante della cultura artistica mitteleuropea fiorita a cavallo fra Otto e Novecento. Šereševskij si trasferì in Italia su invito di Antonio Fradeletto, segretario generale dell’Esposizione Internazionale d’arte di Venezia, dove espose nel 1897 alla sua seconda edizione. Le due tele di Šereševskij, di dimensioni colossali e raffiguranti scene corali di vita russa, riscossero un grande successo di pubblico e furono fra le prime acquisizioni della città di Venezia per la Galleria d’arte moderna di Ca’ Pesaro, dove tuttora sono conservate. Šereševskij divenne in breve tempo uno dei cittadini russi più noti in laguna, grazie anche alla sua attività di insegnamento ad alcuni artisti emergenti del panorama artistico veneto. Intorno al 1905 precipitò in una profonda crisi creativa e esistenziale, che lo avrebbe costretto a trascorrere quasi quarant’anni in cliniche psichiatriche in diverse località italiane, fino alla morte avvenuta nel 1943. L’intervento si basa su documenti inediti rinvenuti in diversi archivi di istituzioni culturali e municipali veneziane, sulle memorie di conoscenti dell’artista, sulle cronache cittadine e sulle critiche artistiche apparse sulla stampa dell’epoca.
2011
Bespokojnye muzy: k istorii russko-ital'janskich otnošenij XVIII-XX vv / "Le muse inquietanti": per una storia dei rapporti russo-italiani nei secoli XVIII-XX
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