L'Italia è diventata negli ultimi due decenni in Giappone un "Occidente" sempre più popolare, tanto da venire indicata come nazione straniera più amata fra tutta la popolazione femminile e giovanile. Il perdurante boom del Bel Paese (Itaria būmu) ha condizionato anche la nuova generazione di mangaka, che da parte sua ha contributo alla riproduzione del fenomeno con un numero crescente di manga ambientati in Italia o dedicati a qualche aspetto della sua cultura. Questa ricognizione sulle rappresentazioni dell'Italia nei manga più popolari dell'ultimo decennio costituisce in primo luogo un tentativo di mappare alcune delle sue icone più ricorrenti: la cucina, il passato romano e rinascimentale, o il più recente antropomorfismo di tipo moe in ambito subculturale giovanile. In secondo luogo, offre un'occasione per esplorare i recenti sviluppi in senso transmediale del mondo manga in grado di sovrapporsi ad altri media contigui (animazione, videogiochi, graphic design, ecc.), fino a inaugurare una più ampia convergenza mangaesque sempre più globalizzata. In questa ottica, la crescente diffusione dell'Italia mangaesque proprio in Italia offre un'opportunità ancora più preziosa per tutti noialtri, sia per interpellarci in chiave auto-riflessiva, sia per partecipare in termini più critici e polifonici al gioco di specchi identitari del XXI secolo. In altre parole, l'Italia nei manga come spazio aperto all'interrogativo infinito circa la propria identità mediata dallo specchio (s)confinante dell'altro.

L'Italia nei manga: specchio identitario e convergenza mangaesque

MIYAKE, Toshio
2013-01-01

Abstract

L'Italia è diventata negli ultimi due decenni in Giappone un "Occidente" sempre più popolare, tanto da venire indicata come nazione straniera più amata fra tutta la popolazione femminile e giovanile. Il perdurante boom del Bel Paese (Itaria būmu) ha condizionato anche la nuova generazione di mangaka, che da parte sua ha contributo alla riproduzione del fenomeno con un numero crescente di manga ambientati in Italia o dedicati a qualche aspetto della sua cultura. Questa ricognizione sulle rappresentazioni dell'Italia nei manga più popolari dell'ultimo decennio costituisce in primo luogo un tentativo di mappare alcune delle sue icone più ricorrenti: la cucina, il passato romano e rinascimentale, o il più recente antropomorfismo di tipo moe in ambito subculturale giovanile. In secondo luogo, offre un'occasione per esplorare i recenti sviluppi in senso transmediale del mondo manga in grado di sovrapporsi ad altri media contigui (animazione, videogiochi, graphic design, ecc.), fino a inaugurare una più ampia convergenza mangaesque sempre più globalizzata. In questa ottica, la crescente diffusione dell'Italia mangaesque proprio in Italia offre un'opportunità ancora più preziosa per tutti noialtri, sia per interpellarci in chiave auto-riflessiva, sia per partecipare in termini più critici e polifonici al gioco di specchi identitari del XXI secolo. In altre parole, l'Italia nei manga come spazio aperto all'interrogativo infinito circa la propria identità mediata dallo specchio (s)confinante dell'altro.
2013
JapanPOP: parole, immagini, suoni dal Giappone contemporaneo (a cura di Coci, Gianluca)
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