Si delinea un modello di insegnamento/apprendimento universitario attraverso cui la competenza: a) nasce riproducendo procedure conosciute o esperite, b) si adatta conformandosi alle situazioni reali e contingenti, c) si convalida realizzando ex novo uno scopo, d) si caratterizza nella specificità personale, e) si rinnova e si trasforma creativamente. Il miglioramento della competenza si evidenzia nei profili dinamici. Profili del tutto personali, il cui scopo è di riconoscere il valore e orientare il potenziale del soggetto, nel suo esistere e nei suo operare con gli altri. Che cosa comporta questa nuova impostazione nella didattica universitaria? Una vera e propria rivoluzione: non si tratta semplicemente di affermare una generica centralità dello studente (demagogia valida per tutte le ideologie), si tratta di consegnare all’allievo le chiavi della sua autonomia e della conseguente, anche sua, responsabilità in merito al suo apprendimento e alla sua formazione. La nuova professionalità del docente universitario non può limitarsi alla trasmissione di basi di conoscenza disciplinari (un buon video o un buon software sono migliori di qualsivoglia trasmettitore), deve invece essere capace di interpretare il trasformarsi impetuoso dei processi cognitivi, relazionali e motivazionali delle nuove generazioni per trovare le mediazioni più valide tra i soggetti e i saperi, tra i potenziali di sviluppo degli studenti spesso incompresi e gli assetti disciplinari spesso incomprensibili.

Il valore delle competenze per l’apprendimento universitario. Indicatori, processi, situazioni

TESSARO, Fiorino
2015-01-01

Abstract

Si delinea un modello di insegnamento/apprendimento universitario attraverso cui la competenza: a) nasce riproducendo procedure conosciute o esperite, b) si adatta conformandosi alle situazioni reali e contingenti, c) si convalida realizzando ex novo uno scopo, d) si caratterizza nella specificità personale, e) si rinnova e si trasforma creativamente. Il miglioramento della competenza si evidenzia nei profili dinamici. Profili del tutto personali, il cui scopo è di riconoscere il valore e orientare il potenziale del soggetto, nel suo esistere e nei suo operare con gli altri. Che cosa comporta questa nuova impostazione nella didattica universitaria? Una vera e propria rivoluzione: non si tratta semplicemente di affermare una generica centralità dello studente (demagogia valida per tutte le ideologie), si tratta di consegnare all’allievo le chiavi della sua autonomia e della conseguente, anche sua, responsabilità in merito al suo apprendimento e alla sua formazione. La nuova professionalità del docente universitario non può limitarsi alla trasmissione di basi di conoscenza disciplinari (un buon video o un buon software sono migliori di qualsivoglia trasmettitore), deve invece essere capace di interpretare il trasformarsi impetuoso dei processi cognitivi, relazionali e motivazionali delle nuove generazioni per trovare le mediazioni più valide tra i soggetti e i saperi, tra i potenziali di sviluppo degli studenti spesso incompresi e gli assetti disciplinari spesso incomprensibili.
2015
Il bilancio di competenze all’Università: esperienze a confronto
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