L’intervento che s’intende presentare trae spunto dalla mia tesi di dottorato sul cantiere di San Lorenzo a Verona nel contesto del romanico europeo: uno degli aspetti più interessanti, seppur meno indagati, di questo insolito fabbricato è la presenza dei cosiddetti “matronei”, ovverosia gallerie agibili correnti sopra le navate laterali e aperte su quella centrale, che nel caso laurenziano proseguono dalla controfacciata fino a comprendere i bracci del transetto e i collaterali della basilica, e alle quali si accede da due possenti torri scalari tangenti alla facciata. L’adozione di questo espediente architettonico nella compagine veronese, del tutto eccentrico per l’area veneta, ha dato lo spunto per una rivisitazione delle principali chiese con tribune erette in Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna fra i secoli XI e XII. Per prima cosa, è bene utilizzare i termini di “tribuna” o di “galleria” che, rispetto a quello abusato di “matroneo” come luogo riservato esclusivamente alle donne, non implicano prerogative liturgico-funzionali, invero spesso estranee all’epoca romanica: nelle altre lingue europee, infatti, questa medesima struttura è identificata con lemmi che non denotano tale specifica connotazione (gallery in inglese, tribune in francese, empore in tedesco). Lo studio più complesso su questi elementi è, tuttora, il volume di Paul Ortwin Rave, Der Emporenbau in romanischer und frühgotischer Zeit, edito a Lipsia nel 1924; oggi, tuttavia, questa tematica dovrebbe essere riesaminata all’interno di un panorama di relazioni storico-architettoniche che le ricerche degli ultimi anni hanno, in parte, mutato. Scopo del presente lavoro, pertanto, è quello di fornire un catalogo aggiornato dei maggiori complessi europei caratterizzati dall’uso di tribune, analizzando di caso in caso le differenti connotazioni strutturali che assunsero questi spazi e cercando altresì di ipotizzare le loro funzioni nel variegato paesaggio architettonico del Romanico continentale

Le fabbriche romaniche con gallerie nel continente europeo: articolazioni spaziali e possibili funzioni dei cosiddetti “matronei” fra i secoli XI e XII

PASSUELLO, ANGELO
2017-01-01

Abstract

L’intervento che s’intende presentare trae spunto dalla mia tesi di dottorato sul cantiere di San Lorenzo a Verona nel contesto del romanico europeo: uno degli aspetti più interessanti, seppur meno indagati, di questo insolito fabbricato è la presenza dei cosiddetti “matronei”, ovverosia gallerie agibili correnti sopra le navate laterali e aperte su quella centrale, che nel caso laurenziano proseguono dalla controfacciata fino a comprendere i bracci del transetto e i collaterali della basilica, e alle quali si accede da due possenti torri scalari tangenti alla facciata. L’adozione di questo espediente architettonico nella compagine veronese, del tutto eccentrico per l’area veneta, ha dato lo spunto per una rivisitazione delle principali chiese con tribune erette in Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna fra i secoli XI e XII. Per prima cosa, è bene utilizzare i termini di “tribuna” o di “galleria” che, rispetto a quello abusato di “matroneo” come luogo riservato esclusivamente alle donne, non implicano prerogative liturgico-funzionali, invero spesso estranee all’epoca romanica: nelle altre lingue europee, infatti, questa medesima struttura è identificata con lemmi che non denotano tale specifica connotazione (gallery in inglese, tribune in francese, empore in tedesco). Lo studio più complesso su questi elementi è, tuttora, il volume di Paul Ortwin Rave, Der Emporenbau in romanischer und frühgotischer Zeit, edito a Lipsia nel 1924; oggi, tuttavia, questa tematica dovrebbe essere riesaminata all’interno di un panorama di relazioni storico-architettoniche che le ricerche degli ultimi anni hanno, in parte, mutato. Scopo del presente lavoro, pertanto, è quello di fornire un catalogo aggiornato dei maggiori complessi europei caratterizzati dall’uso di tribune, analizzando di caso in caso le differenti connotazioni strutturali che assunsero questi spazi e cercando altresì di ipotizzare le loro funzioni nel variegato paesaggio architettonico del Romanico continentale
2017
III Ciclo di Studi Medievali
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