Conference presentation at the Warburg Institute Postgraduate Symposium "Cultural Encounters: Tensions and Polarities of Transmission from the Late Middle Ages to the Enlightenment", The Warburg Institute, London, 16 November 2017

Il presente contributo chiarisce l’intreccio che Yehudah Abarbanel, meglio noto come Leone Ebreo, elabora tra filosofia della natura e filosofia d’amore nella sua argomentazione sul ruolo dell’amore nell’universo. In questo studio, si ripercorrono in particolare alcune delle descrizioni astrologiche contenute nel secondo dialogo dei Dialoghi d’amore (1535) per dimostrare come Yehudah, attraverso il linguaggio e le teorie proprie della filosofia naturale, nel cui campo ricade l’astrologia, faccia dell’amore un principio naturale e unificatore di tutto l’universo. Lo studio si concentra quindi, in un primo momento, sulla descrizione che Yehudah traccia delle corrispondenze amorose tra gli enti dell’ordine celeste e quelli dell’ordine sublunare e, in un secondo, sull’amore negli enti irrazionali. Al contempo, nell’analizzare due metafore a cui Yehudah ricorre per descrivere gli amori negli enti irrazionali, questo studio prova che Yehudah conosceva il Commento sopra una canzona di Girolamo Benivieni di Giovanni Pico della Mirandola, interrogandosi infine sul ruolo delle fonti umanistiche nella stesura dei Dialoghi d’amore.

Metafore d’amore tra filosofia della natura e filosofia pichiana nei Dialoghi d’amore di Yehudah Abarbanel (Leone Ebreo)

Comacchi, Maria Vittoria
2021-01-01

Abstract

Il presente contributo chiarisce l’intreccio che Yehudah Abarbanel, meglio noto come Leone Ebreo, elabora tra filosofia della natura e filosofia d’amore nella sua argomentazione sul ruolo dell’amore nell’universo. In questo studio, si ripercorrono in particolare alcune delle descrizioni astrologiche contenute nel secondo dialogo dei Dialoghi d’amore (1535) per dimostrare come Yehudah, attraverso il linguaggio e le teorie proprie della filosofia naturale, nel cui campo ricade l’astrologia, faccia dell’amore un principio naturale e unificatore di tutto l’universo. Lo studio si concentra quindi, in un primo momento, sulla descrizione che Yehudah traccia delle corrispondenze amorose tra gli enti dell’ordine celeste e quelli dell’ordine sublunare e, in un secondo, sull’amore negli enti irrazionali. Al contempo, nell’analizzare due metafore a cui Yehudah ricorre per descrivere gli amori negli enti irrazionali, questo studio prova che Yehudah conosceva il Commento sopra una canzona di Girolamo Benivieni di Giovanni Pico della Mirandola, interrogandosi infine sul ruolo delle fonti umanistiche nella stesura dei Dialoghi d’amore.
2021
Letteratura e Scienze, Atti delle sessioni parallele del XXIII Congresso dell’ADI (Associazione degli Italianisti) Pisa, 12-14 settembre 2019
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