Il volume nasce come primo, approfondito commento alla legge 22 maggio 2017, n. 81, nota alle cronache quale “Statuto del Lavoro Autonomo e del Lavoro Agile”, o, ancora, quale “Jobs Act degli Autonomi”. Invero, la l. n. 81 del 2017 presenta tratti di indiscutibile innovatività rispetto al suo predecessore (il Jobs Act, appunto), indirizzandosi verso un’area, quella del lavoro autonomo tout court, sempre più diffusa nel tessuto occupazionale, non ultimo nell’ambito dei c.d. “nuovi lavori”, legati ai modelli della c.d. “Industry 4.0” e della c.d. “economia delle piattaforme”, al cui esame è dedicata la prima parte del Volume. In rottura con il passato e coerentemente con l’emersione di un lavoro autonomo “di seconda generazione”, il legislatore si è orientato, non già alla tradizionale logica ed azione repressiva dell’utilizzo del lavoro indipendente in chiave fraudolenta (ossia quale mera alternativa “sottocosto” al lavoro subordinato), quanto al riconoscimento a favore dei lavoratori genuinamente autonomi di un corredo di tutele mutuato in parte dal diritto dei contratti e in parte dal diritto del lavoro, oltre ad una serie di garanzie ulteriori sul piano previdenziale e del mercato del lavoro, delle quali viene dato ampiamente conto nella seconda parte del Volume. Al tempo stesso, l’attenzione dei policy makers verso il lavoro autonomo non significa affatto il tramonto del lavoro subordinato quale forma privilegiata di impiego, come dimostra la contestuale promozione del lavoro agile (oggetto di analisi nella terza parte del Volume), inteso quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, in larga parte affidata all’accordo tra le parti ed avente lo scopo di rispondere, tanto alle esigenze del datore di lavoro di incremento della produttività, quanto alle aspettative del lavoratore di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. In sintesi, l’opera, che si avvale del fondamentale apporto di autorevoli voci della dottrina lavorista e di operatori di primo piano, in particolare magistrati e avvocati, offre al lettore una panoramica completa e pluralista della l. 22 maggio 2017, n. 81, con la principale finalità di ricondurre l’ulteriore riforma del mercato del lavoro italiano ad una logica di sistema.

Commentario breve allo statuto del lavoro autonomo e del lavoro agile

Gaetano Zilio Grandi;Marco Biasi
2018-01-01

Abstract

Il volume nasce come primo, approfondito commento alla legge 22 maggio 2017, n. 81, nota alle cronache quale “Statuto del Lavoro Autonomo e del Lavoro Agile”, o, ancora, quale “Jobs Act degli Autonomi”. Invero, la l. n. 81 del 2017 presenta tratti di indiscutibile innovatività rispetto al suo predecessore (il Jobs Act, appunto), indirizzandosi verso un’area, quella del lavoro autonomo tout court, sempre più diffusa nel tessuto occupazionale, non ultimo nell’ambito dei c.d. “nuovi lavori”, legati ai modelli della c.d. “Industry 4.0” e della c.d. “economia delle piattaforme”, al cui esame è dedicata la prima parte del Volume. In rottura con il passato e coerentemente con l’emersione di un lavoro autonomo “di seconda generazione”, il legislatore si è orientato, non già alla tradizionale logica ed azione repressiva dell’utilizzo del lavoro indipendente in chiave fraudolenta (ossia quale mera alternativa “sottocosto” al lavoro subordinato), quanto al riconoscimento a favore dei lavoratori genuinamente autonomi di un corredo di tutele mutuato in parte dal diritto dei contratti e in parte dal diritto del lavoro, oltre ad una serie di garanzie ulteriori sul piano previdenziale e del mercato del lavoro, delle quali viene dato ampiamente conto nella seconda parte del Volume. Al tempo stesso, l’attenzione dei policy makers verso il lavoro autonomo non significa affatto il tramonto del lavoro subordinato quale forma privilegiata di impiego, come dimostra la contestuale promozione del lavoro agile (oggetto di analisi nella terza parte del Volume), inteso quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato, in larga parte affidata all’accordo tra le parti ed avente lo scopo di rispondere, tanto alle esigenze del datore di lavoro di incremento della produttività, quanto alle aspettative del lavoratore di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. In sintesi, l’opera, che si avvale del fondamentale apporto di autorevoli voci della dottrina lavorista e di operatori di primo piano, in particolare magistrati e avvocati, offre al lettore una panoramica completa e pluralista della l. 22 maggio 2017, n. 81, con la principale finalità di ricondurre l’ulteriore riforma del mercato del lavoro italiano ad una logica di sistema.
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