Dal 1° maggio 2016, si applica il Codice doganale dell'Unione (CDU, di cui al Reg. UE n. 952/2013 del 9 ottobre 2013) non essendo più in vigore il sistema normativo previgente, incardinato sul Codice doganale comunitario CDC - Reg. CEE n. 2913/92 e le relative disposizioni di applicazione. Pertanto, al diritto dell'Unione europea in materia doganale ed alla sua attuazione in Italia si rivolge questo commentario nella consapevolezza che una migliore conoscenza della politica commerciale comune e delle norme in materia di libera circolazione delle merci – materie troppo spesso colpevolmente trascurate in dottrina – oltre a cementare le fondamenta della teoria della costruzione europea, abbia delle importantissime ricadute operative per qualunque impresa italiana che svolga la propria attività nel commercio con l'estero. Infatti, dal lato degli operatori professionali, è indubbio che una corretta pianificazione doganale - unitamente ad un periodico Customs compliance check up - costituisca una condicio sine qua non per evitare pericolosi contenziosi, tanto con riferimento ai contratti internazionali stipulati con le controparti estere, quanto rispetto alla stessa Autorità doganale. Soprattutto in epoca di c.d. Trade Wars, ossia di “guerre commerciali”. Per il lettore giusinternazionalista, si tratterà di esaminare, inter alia, le norme del diritto dell’Organizzazione mondiale del commercio così come sono applicate nell’ordinamento dell’Unione (e di rimbalzo in Italia) apprezzando le differenti norme e policies elaborate dalla UE; norme e policies la cui gestione viene affidata principalmente alla DG Trade ed alla DG TAXUD nonché, al livello nazionale, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la quale, pertanto, si trova “in prima linea”- al pari del giudice interno - nell’applicazione del diritto dell’Unione. I temi trattati riguardano, tra gli altri, l'immissione delle merci estere in libera pratica, l'esportazione definitiva, il perfezionamento attivo e passivo, il transito, il regime TIR, il deposito doganale, le zone franche, l'origine delle merci e l'applicazione dei dazi, la determinazione del valore, la rappresentanza in dogana, l'Operatore Economico Autorizzato (AEO). Particolare attenzione è stata data inoltre alle norme nazionali circa le sanzioni in dogana ed il Made in.

Codice doganale dell'Unione europea commentato

Fabrizio Marrella
2019-01-01

Abstract

Dal 1° maggio 2016, si applica il Codice doganale dell'Unione (CDU, di cui al Reg. UE n. 952/2013 del 9 ottobre 2013) non essendo più in vigore il sistema normativo previgente, incardinato sul Codice doganale comunitario CDC - Reg. CEE n. 2913/92 e le relative disposizioni di applicazione. Pertanto, al diritto dell'Unione europea in materia doganale ed alla sua attuazione in Italia si rivolge questo commentario nella consapevolezza che una migliore conoscenza della politica commerciale comune e delle norme in materia di libera circolazione delle merci – materie troppo spesso colpevolmente trascurate in dottrina – oltre a cementare le fondamenta della teoria della costruzione europea, abbia delle importantissime ricadute operative per qualunque impresa italiana che svolga la propria attività nel commercio con l'estero. Infatti, dal lato degli operatori professionali, è indubbio che una corretta pianificazione doganale - unitamente ad un periodico Customs compliance check up - costituisca una condicio sine qua non per evitare pericolosi contenziosi, tanto con riferimento ai contratti internazionali stipulati con le controparti estere, quanto rispetto alla stessa Autorità doganale. Soprattutto in epoca di c.d. Trade Wars, ossia di “guerre commerciali”. Per il lettore giusinternazionalista, si tratterà di esaminare, inter alia, le norme del diritto dell’Organizzazione mondiale del commercio così come sono applicate nell’ordinamento dell’Unione (e di rimbalzo in Italia) apprezzando le differenti norme e policies elaborate dalla UE; norme e policies la cui gestione viene affidata principalmente alla DG Trade ed alla DG TAXUD nonché, al livello nazionale, all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli la quale, pertanto, si trova “in prima linea”- al pari del giudice interno - nell’applicazione del diritto dell’Unione. I temi trattati riguardano, tra gli altri, l'immissione delle merci estere in libera pratica, l'esportazione definitiva, il perfezionamento attivo e passivo, il transito, il regime TIR, il deposito doganale, le zone franche, l'origine delle merci e l'applicazione dei dazi, la determinazione del valore, la rappresentanza in dogana, l'Operatore Economico Autorizzato (AEO). Particolare attenzione è stata data inoltre alle norme nazionali circa le sanzioni in dogana ed il Made in.
2019
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