L'intento principale che il libro si propone è raccontare la cultura artistica a Venezia nell'Ottocento atttraverso le sue pietre antiche, gli spolia, e le loro imitazioni medievali. A conservarne il numero maggiore al di fuori della Basilica di San Marco è la facciata del cosiddetto «Fondaco dei Turchi»,oggi il Museo di Storia Naturale (MSN). Il palazzo medievale, il cui aspetto attuale è l'esito di lavori ottocenteschi che ne hanno portato al sostanziale rifacimento, è qui studiato nella componente scultorea - di epoca romana, bizantina e medievale - e al contempo nel suo ruolo di architettura inserita nel contesto, capace di fungere da 'attivatrice di storie'. Per dare vita al racconto la narrazione èstata affidata alla voce dei protagonisti dell'epoca, dagli scalpellini agli intellettuali: la trasformazione di Venezia in una città «moderna», infatti, fu un processo sofferto, dibattuto tra polemiche e impeti di passione, dove le teorie del restauro si scontrarono con la prassi artistica e con concezioni morali diverse del ruolo civile e sociale dell'architettura.

Spolia e imitazioni a Venezia nell'Ottocento. Il Fondaco dei Turchi tra archeologia e cultura del restauro

Pilutti Namer M
2016-01-01

Abstract

L'intento principale che il libro si propone è raccontare la cultura artistica a Venezia nell'Ottocento atttraverso le sue pietre antiche, gli spolia, e le loro imitazioni medievali. A conservarne il numero maggiore al di fuori della Basilica di San Marco è la facciata del cosiddetto «Fondaco dei Turchi»,oggi il Museo di Storia Naturale (MSN). Il palazzo medievale, il cui aspetto attuale è l'esito di lavori ottocenteschi che ne hanno portato al sostanziale rifacimento, è qui studiato nella componente scultorea - di epoca romana, bizantina e medievale - e al contempo nel suo ruolo di architettura inserita nel contesto, capace di fungere da 'attivatrice di storie'. Per dare vita al racconto la narrazione èstata affidata alla voce dei protagonisti dell'epoca, dagli scalpellini agli intellettuali: la trasformazione di Venezia in una città «moderna», infatti, fu un processo sofferto, dibattuto tra polemiche e impeti di passione, dove le teorie del restauro si scontrarono con la prassi artistica e con concezioni morali diverse del ruolo civile e sociale dell'architettura.
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