Il prodotto turistico è tradizionalmente riconosciuto dalla letteratura come uno dei prodotti a più alta complessità in quanto la sua erogazione richiede il coordinamento e l’integrazione armonica dei servizi offerti da numerose imprese appartenenti a settori anche molto diversi tra loro (Pechlaner, Pichler, e Volgger, 2012, p. 926). Per la natura stessa del prodotto, quindi, le relazioni inter- organizzative sono state tradizionalmente al centro degli studi manageriali sul turismo incentrate sui temi di marketing (Bieger, 1998; d'Angella e Go, 2009), competitività delle imprese e delle destinazioni (Cooper, Scott, e Baggio, 2009; Ritchie e Crouch, 2003), sostenibilità (Erkuş-Öztürk e Eraydın, 2010). Dal 2009 sullo scenario italiano è stato introdotto un importante strumento normativo, il contratto di rete (l.33/2009), volto ad offrire alle imprese di tutti i settori una modalità di collaborazione flessibile e con ampio margine di formalizzazione delle relazioni. Dopo diversi interventi legislativi mirati al perfezionamento della iniziale proposta della legge 33, il contratto di rete (CdR) si è diffuso significativamente in Italia, arrivando a coinvolgere 34.032 imprese organizzate in 5.698 contratti (dati Infocamere, 3 Settembre 2019). Oltre agli incentivi fiscali ai quali le imprese possono accedere, il contratto di rete offre l’opportunità di costituirsi soggetto collettivo per perseguire un obiettivo comune, e realizzare attività congiunte mirate all’innovazione e alla competitività dei membri.

Il contratto di rete nel turismo: scelte organizzative e valutazione della performance

Maria Martini Barzolai;Moretti anna
2019-01-01

Abstract

Il prodotto turistico è tradizionalmente riconosciuto dalla letteratura come uno dei prodotti a più alta complessità in quanto la sua erogazione richiede il coordinamento e l’integrazione armonica dei servizi offerti da numerose imprese appartenenti a settori anche molto diversi tra loro (Pechlaner, Pichler, e Volgger, 2012, p. 926). Per la natura stessa del prodotto, quindi, le relazioni inter- organizzative sono state tradizionalmente al centro degli studi manageriali sul turismo incentrate sui temi di marketing (Bieger, 1998; d'Angella e Go, 2009), competitività delle imprese e delle destinazioni (Cooper, Scott, e Baggio, 2009; Ritchie e Crouch, 2003), sostenibilità (Erkuş-Öztürk e Eraydın, 2010). Dal 2009 sullo scenario italiano è stato introdotto un importante strumento normativo, il contratto di rete (l.33/2009), volto ad offrire alle imprese di tutti i settori una modalità di collaborazione flessibile e con ampio margine di formalizzazione delle relazioni. Dopo diversi interventi legislativi mirati al perfezionamento della iniziale proposta della legge 33, il contratto di rete (CdR) si è diffuso significativamente in Italia, arrivando a coinvolgere 34.032 imprese organizzate in 5.698 contratti (dati Infocamere, 3 Settembre 2019). Oltre agli incentivi fiscali ai quali le imprese possono accedere, il contratto di rete offre l’opportunità di costituirsi soggetto collettivo per perseguire un obiettivo comune, e realizzare attività congiunte mirate all’innovazione e alla competitività dei membri.
2019
XXIII Rapporto sul Turismo Italiano
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