Questo contributo si inserisce nel quadro dei risultati del progetto di ricerca quadriennale InMedIO PUER(I) del Dipartimento in Interpretazione e Traduzione dell’Ateneo di Bologna. Il capitolo si concentra in particolare sulla mediazione linguistico-culturale ad opera di bambini nelle scuole primarie e secondarie di I grado della provincia di Forlì-Cesena, e analizza il fenomeno del Child Language Brokering (CLB) dal punto di vista dell’istituzione scolastica, ovvero degli insegnanti e dei direttori scolastici degli istituti presi in esame. Al fine di inquadrare le reali dimensioni della mediazione linguistica nelle scuole, l’articolo si apre con una panoramica sull’incidenza dei minori stranieri sul totale della popolazione scolastica italiana ed in particolare su quella degli istituti scolastici dell’Emilia Romagna, per poi entrare nel vivo della questione attraverso l’analisi di alcune testimonianze di insegnanti, di responsabili di sede e responsabili degli alunni stranieri, afferenti a diversi istituti comprensivi del territorio forlivese. I dati discussi nel capitolo sono di carattere qualitativo e sono stati raccolti dai ricercatori di InMedIO PUER(I) attraverso interviste semi-strutturate con singoli insegnanti e focus group con team di insegnanti. Le indagini sono state condotte presso alcune scuole primarie e secondarie di I grado della provincia di Forlì-Cesena tra il 2008 e il 2010. I materiali raccolti per il presente articolo sono stati successivamente utilizzati come base per la costruzione di due questionari ad hoc, somministrati tra gennaio e marzo 2011 rispettivamente agli insegnanti e agli alunni delle scuole di Forlì-Cesena e di altre province dell’Emilia Romagna con più alta incidenza di alunni stranieri.

Gli insegnanti e la mediazione linguistica nelle scuole italiane: tra interazione ed integrazione

Linda Rossato
2014-01-01

Abstract

Questo contributo si inserisce nel quadro dei risultati del progetto di ricerca quadriennale InMedIO PUER(I) del Dipartimento in Interpretazione e Traduzione dell’Ateneo di Bologna. Il capitolo si concentra in particolare sulla mediazione linguistico-culturale ad opera di bambini nelle scuole primarie e secondarie di I grado della provincia di Forlì-Cesena, e analizza il fenomeno del Child Language Brokering (CLB) dal punto di vista dell’istituzione scolastica, ovvero degli insegnanti e dei direttori scolastici degli istituti presi in esame. Al fine di inquadrare le reali dimensioni della mediazione linguistica nelle scuole, l’articolo si apre con una panoramica sull’incidenza dei minori stranieri sul totale della popolazione scolastica italiana ed in particolare su quella degli istituti scolastici dell’Emilia Romagna, per poi entrare nel vivo della questione attraverso l’analisi di alcune testimonianze di insegnanti, di responsabili di sede e responsabili degli alunni stranieri, afferenti a diversi istituti comprensivi del territorio forlivese. I dati discussi nel capitolo sono di carattere qualitativo e sono stati raccolti dai ricercatori di InMedIO PUER(I) attraverso interviste semi-strutturate con singoli insegnanti e focus group con team di insegnanti. Le indagini sono state condotte presso alcune scuole primarie e secondarie di I grado della provincia di Forlì-Cesena tra il 2008 e il 2010. I materiali raccolti per il presente articolo sono stati successivamente utilizzati come base per la costruzione di due questionari ad hoc, somministrati tra gennaio e marzo 2011 rispettivamente agli insegnanti e agli alunni delle scuole di Forlì-Cesena e di altre province dell’Emilia Romagna con più alta incidenza di alunni stranieri.
2014
La mediazione linguistica e culturale non professionale in Italia
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