Questo articolo presenta un’analisi longitudinale dei risultati di ricerca sul coverage mediatico di temi, eventi e persone LGBT+ nei principali TG italiani dal 2005 al 2019. I dati presentati sono stati forniti dall’Osservatorio di Pavia che realizza ricerche periodiche per i Diversity Media Awards (DMA), gli “Oscar” italiani per i migliori contenuti mediali sui temi LGBT+. Il presupposto da cui prendono origine i DMA è che la comunicazione abbia il potere e la responsabilità di influire sull’immaginario collettivo valorizzando, piuttosto che svalutare, la “diversità” delle persone LGBT+, storicamente discriminate e percepite come “altre” rispetto alla “norma” ascritta all’eterosessualità. I dati di 15 anni di TG dimostrano che i diritti delle persone LGBT+ hanno avuto una visibilità rilevante soltanto in 2 condizioni: la presenza di eventi “scandalosi”, come il caso Marrazzo, e la presenza di un dibattito politico istituzionalizzato. Detto altrimenti: al traino dei cosiddetti criteri del newsmaking (dunque del “potere” dei media) o al traino dell’agenda parlamentare (dunque del “potere” politico).
LGBT+ citat* in Tv per le leggi o per gli scandali
Azzalini, Monia
2020-01-01
Abstract
Questo articolo presenta un’analisi longitudinale dei risultati di ricerca sul coverage mediatico di temi, eventi e persone LGBT+ nei principali TG italiani dal 2005 al 2019. I dati presentati sono stati forniti dall’Osservatorio di Pavia che realizza ricerche periodiche per i Diversity Media Awards (DMA), gli “Oscar” italiani per i migliori contenuti mediali sui temi LGBT+. Il presupposto da cui prendono origine i DMA è che la comunicazione abbia il potere e la responsabilità di influire sull’immaginario collettivo valorizzando, piuttosto che svalutare, la “diversità” delle persone LGBT+, storicamente discriminate e percepite come “altre” rispetto alla “norma” ascritta all’eterosessualità. I dati di 15 anni di TG dimostrano che i diritti delle persone LGBT+ hanno avuto una visibilità rilevante soltanto in 2 condizioni: la presenza di eventi “scandalosi”, come il caso Marrazzo, e la presenza di un dibattito politico istituzionalizzato. Detto altrimenti: al traino dei cosiddetti criteri del newsmaking (dunque del “potere” dei media) o al traino dell’agenda parlamentare (dunque del “potere” politico).File | Dimensione | Formato | |
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