Topografie bolognesi nel «De vulgari eloquentia» («Burgus Sancti Felicis» e «Strata Maior», I. xii, 4): comprensione territoriale, concettualizzazione, simmetria

This contribution illustrates some compositional features of the terrestrial topographies present in the poem and in the linguistic treatise, underlining their possible cultural connections with thirteenth-century forms of spatial conceptualization such as the practice of terminatio along with the nautical and chorographic cartography. Analysing the pair of Bologna’s street names «Burgus Sancti Felicis» and «Strata Maior» (Dve I, XI 4) will reveal Dante’s perspective in interpreting and representing the geographical territory, aiming to ensure both morphological fidelity and geometric modeling.

Il contributo si propone di illustrare alcuni tratti compositivi delle topografie terrestri presenti nel poema e nel trattato linguistico, sottolineandone il possibile rapporto culturale con forme duecentesche di concettualizzazione dello spazio, quali la prassi della terminatio e la cartografia nautica e corografica. La coppia di odonimi bolognesi «Burgus Sancti Felicis» e «Strata Maior» di Dve I, XI 4 consente di indagare la prospettiva dantesca di interpretazione e rappresentazione del territorio, funzionale a garantire sia l’esigenza di fedeltà morfologica sia la volontà di modellizzazione geometrica.