Le edizioni della Biennale di Venezia del 1988 e del 1990 sono strutturate da Giovanni Carandente, che ne diviene direttore del settore arti visive: dopo un trascorso come funzionario della Soprintendenza, docente universitario, ordinatore di grandi mostre di arte antica e moderna (da Antonello da Messina a Piet Mondrian o Jackson Pollock, Alexander Calder, David Smith e Henry Moore, solo per citarne alcune) e esposizioni capisaldo come 'Sculture nella città' tenutasi a Spoleto nel 1962, regge la Biennale governando un momento molto difficile, tra problemi finanziari e endemici ritardi organizzativi. Caratterizzate da un'ampia presenza di giovani artisti, le Biennali del 1988 e del 1990 vedono l'allargarsi della sezione Aperto e l'applicazione di un intento allestitivo 'museologico'.

Le Biennali di Carandente, Il luogo degli artisti del 1988 e Dimensione futuro. L'artista e lo spazio del 1990, si collocano al termine di un decennio e anzi risultano distanziate di tre anni dall'edizione curata da Bonito Oliva nel 1993, che si proclama sia spostata per poter celebrare il centenario dell'istituzione nel 1995 sotto l'egida di Jean Clair, ma in realtà per rimediare al drammatico venir meno dei finanziamenti, che è il motivo delle dimissioni di Carandente nel dicembre 1990. Se in quegli anni vige il trend del postmodern e della sua versione italiana, il "pensiero debole" di Gianni Vattimo e Pier Aldo Rovati, si può congetturare se anche le sue Biennali siano postmoderne o se aprano agli anni Novanta, se terminino o inizino un atteggiamento curatoriale.

"Dimensione futuro". Il luogo degli artisti alle Biennali di Giovanni Carandente (1988 e 1990)

Stefania Portinari
2021-01-01

Abstract

Le Biennali di Carandente, Il luogo degli artisti del 1988 e Dimensione futuro. L'artista e lo spazio del 1990, si collocano al termine di un decennio e anzi risultano distanziate di tre anni dall'edizione curata da Bonito Oliva nel 1993, che si proclama sia spostata per poter celebrare il centenario dell'istituzione nel 1995 sotto l'egida di Jean Clair, ma in realtà per rimediare al drammatico venir meno dei finanziamenti, che è il motivo delle dimissioni di Carandente nel dicembre 1990. Se in quegli anni vige il trend del postmodern e della sua versione italiana, il "pensiero debole" di Gianni Vattimo e Pier Aldo Rovati, si può congetturare se anche le sue Biennali siano postmoderne o se aprano agli anni Novanta, se terminino o inizino un atteggiamento curatoriale.
2021
Giovanni Carandente. Una vita per l'arte
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