Il testo considera la modalità di rappresentare un peculiare aspetto delle relazioni tra litorale altoadriatico e Oriente a partire dalla crescente attività editoriale diffusasi a Venezia durante la seconda metà del XVI secolo e dedicata alla divulgazione del tema del viaggio. Tra i tanti testi pubblicati in quel periodo, ci si concentra in particolare sul Viaggio da Venezia a Costantinopoli del cosmografo Giuseppe Rosaccio, uscito per la prima volta nel 1598 e in seguito ristampato nel 1606, dimostrando così un discreto successo editoriale dell’opera, dovuto più al fascino del corredo iconografico che alla scarsa originalità del testo. Poiché tra i pochi dati certi relativi alla biografia del Rosaccio possiamo includere il suo luogo di nascita, la piccola città di Pordenone, è assai stimolante ricercare indizi interpretativi partendo proprio da quello specifico contesto territoriale che in qualche modo deve aver contribuito alle sue percezioni così aperte alle cose del mondo e al piacere di raccontare i luoghi dell’altrove. Il carattere anfibio che connota la cittadina friulana mostra la coesistenza, non sempre agevole, tra due diversi abiti mentali che non ammettono incertezza: quello terrestre e quello acquatico. Rosaccio sicuramente ha navigato da Pordenone a Venezia e la sosta a Caorle lo ha reso consapevole della rotta nautica per la Dalmazia, ovvero l’immediato oltremare, innescando tra le sue percezioni che non si trattasse solo di una consuetudine commerciale, ma anche di uno stimolo per elaborare più allargate mappe mentali, aperte alle esotiche suggestioni del viaggio in Oriente.

Per il marinaio di fiume Caorle è già Oriente: Giuseppe Rosaccio e l’insularità dalmata come linea di viaggio

Francesco Vallerani
2020-01-01

Abstract

Il testo considera la modalità di rappresentare un peculiare aspetto delle relazioni tra litorale altoadriatico e Oriente a partire dalla crescente attività editoriale diffusasi a Venezia durante la seconda metà del XVI secolo e dedicata alla divulgazione del tema del viaggio. Tra i tanti testi pubblicati in quel periodo, ci si concentra in particolare sul Viaggio da Venezia a Costantinopoli del cosmografo Giuseppe Rosaccio, uscito per la prima volta nel 1598 e in seguito ristampato nel 1606, dimostrando così un discreto successo editoriale dell’opera, dovuto più al fascino del corredo iconografico che alla scarsa originalità del testo. Poiché tra i pochi dati certi relativi alla biografia del Rosaccio possiamo includere il suo luogo di nascita, la piccola città di Pordenone, è assai stimolante ricercare indizi interpretativi partendo proprio da quello specifico contesto territoriale che in qualche modo deve aver contribuito alle sue percezioni così aperte alle cose del mondo e al piacere di raccontare i luoghi dell’altrove. Il carattere anfibio che connota la cittadina friulana mostra la coesistenza, non sempre agevole, tra due diversi abiti mentali che non ammettono incertezza: quello terrestre e quello acquatico. Rosaccio sicuramente ha navigato da Pordenone a Venezia e la sosta a Caorle lo ha reso consapevole della rotta nautica per la Dalmazia, ovvero l’immediato oltremare, innescando tra le sue percezioni che non si trattasse solo di una consuetudine commerciale, ma anche di uno stimolo per elaborare più allargate mappe mentali, aperte alle esotiche suggestioni del viaggio in Oriente.
2020
Imago Orientis. Venezia e gli Orienti. Geografia dell'Asia
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