Nel corso del Cinquecento le campagne venete cominciarono rapidamente a costellarsi di fastose residenze signorili. Si trattò di un fenomeno del tutto inedito, destinato a segnare in modo unico e inconfondibile sia il paesaggio materiale che quello spirituale della regione, plasmandone profondamente la stessa identità culturale. Benché la bibliografia sulle ville venete sia ricca di oltre duemila titoli, le interpretazioni degli studiosi divergono ancora su numerosi aspetti e molto resta ancora da analizzare e da chiarire. Gli episodi più cospicui, l’opera dei principali architetti, le realizzazioni maggiori sono state oggetto di indagini approfondite, ma alcune delle caratteristiche di fondo di questo grande processo storico – le diverse fasi della sua progressione, le località che ne furono maggiormente investite, il contesto economico e sociale in cui le ville venivano a inserirsi, le trasformazioni ambientali, i diversi gruppi sociali che se ne fecero promotori, le implicazioni politiche della presenza di un nuovo ceto di proprietari terrieri urbani, l’ideologia di cui questi si facevano portatori e che nelle ville trovava espressione – sono tutte questioni sulle quali si sa molto meno di quanto ci si possa aspettare per un tema pur così intensamente frequentato. I saggi raccolti in questo volume, fondati su ricerche originali e materiali d’archivio, offrono alcune risposte in questa direzione. Il quadro che ne esce, con particolare riguardo alle campagne trevigiane e alla cruciale fase pre-palladiana, ma con alcune aperture che escono da questi limiti spaziali e temporali, suggerisce nuove e per molti versi inaspettate prospettive sulla villa veneta nel Cinquecento, evidenziando la complessità e la ricchezza di questa esperienza e la sua importanza non solo per la storia dell’architettura, ma per quella economica, sociale e politica della regione.

Villa. Siti e contesti

DEROSAS, Renzo
2006-01-01

Abstract

Nel corso del Cinquecento le campagne venete cominciarono rapidamente a costellarsi di fastose residenze signorili. Si trattò di un fenomeno del tutto inedito, destinato a segnare in modo unico e inconfondibile sia il paesaggio materiale che quello spirituale della regione, plasmandone profondamente la stessa identità culturale. Benché la bibliografia sulle ville venete sia ricca di oltre duemila titoli, le interpretazioni degli studiosi divergono ancora su numerosi aspetti e molto resta ancora da analizzare e da chiarire. Gli episodi più cospicui, l’opera dei principali architetti, le realizzazioni maggiori sono state oggetto di indagini approfondite, ma alcune delle caratteristiche di fondo di questo grande processo storico – le diverse fasi della sua progressione, le località che ne furono maggiormente investite, il contesto economico e sociale in cui le ville venivano a inserirsi, le trasformazioni ambientali, i diversi gruppi sociali che se ne fecero promotori, le implicazioni politiche della presenza di un nuovo ceto di proprietari terrieri urbani, l’ideologia di cui questi si facevano portatori e che nelle ville trovava espressione – sono tutte questioni sulle quali si sa molto meno di quanto ci si possa aspettare per un tema pur così intensamente frequentato. I saggi raccolti in questo volume, fondati su ricerche originali e materiali d’archivio, offrono alcune risposte in questa direzione. Il quadro che ne esce, con particolare riguardo alle campagne trevigiane e alla cruciale fase pre-palladiana, ma con alcune aperture che escono da questi limiti spaziali e temporali, suggerisce nuove e per molti versi inaspettate prospettive sulla villa veneta nel Cinquecento, evidenziando la complessità e la ricchezza di questa esperienza e la sua importanza non solo per la storia dell’architettura, ma per quella economica, sociale e politica della regione.
2006
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