La competenza è pensiero in azione: i processi direttamente implicati nel pensiero sono quelli cognitivi e metacognitivi, i processi coinvolti nell’azione sono quelli operativo-agentivi e interattivo-relazionali (Tessaro, 2012, 2019). In realtà tutti processi convivono nella mobilitazione della competenza, sono reticolari e molto permeabili. Perché proponiamo una distinzione in più componenti di processo? Per tre ragioni fondamentali: - il primo motivo è analitico e diagnostico: per comprendere dove si collocano eventuali difficoltà o disturbi o intoppi è necessario analizzare in profondità, indagare, ipotizzare cause, comprendere sistemi relazionali e culturali, rilevando allo stesso tempo i punti forti, le capacità consolidate, i potenziali di sviluppo, le situazioni e i contesti d'azione del soggetto; - il secondo motivo è didattico e formativo: le difficoltà di apprendimento si superano riconoscendo e facendo leva sui punti di forza del soggetto, costruendo gli itinerari didattici che si incardinano sulle capacità e sulle motivazioni, facendo in modo che lo sviluppo della competenza proceda come una spirale incrementale, proattiva e retroattiva tra pensiero e azione, mantenendo il perno dell’apprendimento nelle Lifecomp, nei processi esistenziali della persona; - il terzo motivo è per equilibrare le componenti nella completezza valutativa: spesso il peso di una componente è preponderante sulle altre, può accadere che nella valutazione di una attività di laboratorio si tralasci il versante operativo-agentivo insistendo unicamente su quello cognitivo, penalizzando i soggetti che mobilitano la competenza a partire dall'azione; la ripartizione dei processi ne assicura l’osservazione bilanciata e completa.

Il valore dei processi nella formazione degli insegnanti

Fiorino Tessaro
2021-01-01

Abstract

La competenza è pensiero in azione: i processi direttamente implicati nel pensiero sono quelli cognitivi e metacognitivi, i processi coinvolti nell’azione sono quelli operativo-agentivi e interattivo-relazionali (Tessaro, 2012, 2019). In realtà tutti processi convivono nella mobilitazione della competenza, sono reticolari e molto permeabili. Perché proponiamo una distinzione in più componenti di processo? Per tre ragioni fondamentali: - il primo motivo è analitico e diagnostico: per comprendere dove si collocano eventuali difficoltà o disturbi o intoppi è necessario analizzare in profondità, indagare, ipotizzare cause, comprendere sistemi relazionali e culturali, rilevando allo stesso tempo i punti forti, le capacità consolidate, i potenziali di sviluppo, le situazioni e i contesti d'azione del soggetto; - il secondo motivo è didattico e formativo: le difficoltà di apprendimento si superano riconoscendo e facendo leva sui punti di forza del soggetto, costruendo gli itinerari didattici che si incardinano sulle capacità e sulle motivazioni, facendo in modo che lo sviluppo della competenza proceda come una spirale incrementale, proattiva e retroattiva tra pensiero e azione, mantenendo il perno dell’apprendimento nelle Lifecomp, nei processi esistenziali della persona; - il terzo motivo è per equilibrare le componenti nella completezza valutativa: spesso il peso di una componente è preponderante sulle altre, può accadere che nella valutazione di una attività di laboratorio si tralasci il versante operativo-agentivo insistendo unicamente su quello cognitivo, penalizzando i soggetti che mobilitano la competenza a partire dall'azione; la ripartizione dei processi ne assicura l’osservazione bilanciata e completa.
2021
Principio di responsabilità e ricerca pedagogica
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