“A cura di Licisco Magagnato”: linguaggio poetico, giustapposizioni e metamorfosi dell’arte contemporanea

Il linguaggio critico sensibile e accorto di Licisco Magagnato si forgia in un perimetro di spazio e tempo attorno alla seconda metà degli anni Trenta, quando si creano anche i suoi contatti politici. Compiendo una mappatura a cerchi concentrici che si espanda cronologicamente ai rapporti che ha allacciato nel sistema dell’arte dapprima locale e poi nazionale, si constata anche come si connoti il suo agire sia come curatore che organizzatore o comunque autore di testi per oltre centodieci mostre di arte contemporanea, e quali aspetti preferisca volgere nelle sue analisi; anche perché dietro e dentro a tutto questo suo interesse per l’arte di ogni tempo, per i musei, per la cultura, per gli amici artisti, all’interrogarsi sui significati delle opere e su come salvarle e valorizzarle, sta il suo amore aurorale per la pittura, sta quel ragazzino che era quando andava in bicicletta a dipingere sui prati.