Il 6 agosto 1945 la bomba atomica vine sganciata sulla città di Hiroshima. Yōko Ōta si trova li, a poca distanza dall’epicentro: miracolosamente sopravvissuta alla catastrofe, ci racconta senza censure il dramma dell’umanità, il minuto dopo, il giorno dopo, il mese dopo la deflagrazione. Uno sguardo straziante ma necessario, per cogliere Hiroshima in tutta la sua concretezza, nell’orrore e nel dolore di quel che resta dopo. Una voce coraggiosa contro la violenza inumana del conflitto, e contro l’incomprensibile potenza distruttrice dell’essere umano.

Città di cadaveri

veronica de pieri
2021-01-01

Abstract

Il 6 agosto 1945 la bomba atomica vine sganciata sulla città di Hiroshima. Yōko Ōta si trova li, a poca distanza dall’epicentro: miracolosamente sopravvissuta alla catastrofe, ci racconta senza censure il dramma dell’umanità, il minuto dopo, il giorno dopo, il mese dopo la deflagrazione. Uno sguardo straziante ma necessario, per cogliere Hiroshima in tutta la sua concretezza, nell’orrore e nel dolore di quel che resta dopo. Una voce coraggiosa contro la violenza inumana del conflitto, e contro l’incomprensibile potenza distruttrice dell’essere umano.
2021
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