Dietro le quinte di alcuni tra i più celebri allestimenti teatrali realizzati nella Parigi di fine secolo, si cela la perizia e l’ingegno di maestranze italiane emigrate in Francia nel corso del Settecento. La ricostruzione di una rete di rapporti umani e collaborazioni lavorative, permette di stabilire che i contributi dello scenografo Ignazio Degotti (1758-1824), della famiglia di pirotecnici Ruggieri e del circense Antonio Franconi (1738-1836), furono risorsa preziosa per la spettacolarità parigina. Degotti, pittore e direttore di scene del Théâtre Feydeau (1791-1797) e del Théâtre de l’Opéra (1795-1822), tra il 1791 e il 1809 collaborò in almeno tre occasioni con Franconi e in due con i Ruggieri. L’analisi di una selezione di cronache fornisce dettagli preziosi sull’esito di alcuni allestimenti. Alcuni articoli raccontano di scenografie eccezionali dagli effetti sublimi e affascinanti; altri, riportano invece vicende buffe e imbarazzanti causate da allestimenti tecnicamente meno riusciti. Tra i titoli che saranno oggetto di esame si segnalano i due capolavori di Luigi Cherubini per il Feydeau Lodoïska (1791) ed Eliza ou le voyage au Mont Saint Bernard (1794) e, il Fernand Cortez (1809) di Gaspare Spontini allestito all’Opéra. Le maestranze italiane attive in Francia tra Rivoluzione e primo Impero sono oggetto di studio meno frequente rispetto ai contributi drammaturgici o musicologici offerti dagli italiani emigrati oltralpe. Nonostante il ruolo di questi artisti sia stato spesso marginalizzato a quello di ‘addetti ai lavori’, l’abilità di Degotti, dei Ruggieri e di Franconi, permise loro di occupare posizioni di prestigio e di rendere la loro attività artistica indispensabile in Francia. L’intervento vuole quindi ridare il giusto credito ad un momento storico di grande vivacità, e di “spettacolarità immigrata” così come è stata definita da Claudio Meldolesi.

Gli italiani di Parigi: artisti, pirotecnici e cavallerizzi al servizio delle scene teatrali di fine Settecento.

Elisa Cazzato
2022-01-01

Abstract

Dietro le quinte di alcuni tra i più celebri allestimenti teatrali realizzati nella Parigi di fine secolo, si cela la perizia e l’ingegno di maestranze italiane emigrate in Francia nel corso del Settecento. La ricostruzione di una rete di rapporti umani e collaborazioni lavorative, permette di stabilire che i contributi dello scenografo Ignazio Degotti (1758-1824), della famiglia di pirotecnici Ruggieri e del circense Antonio Franconi (1738-1836), furono risorsa preziosa per la spettacolarità parigina. Degotti, pittore e direttore di scene del Théâtre Feydeau (1791-1797) e del Théâtre de l’Opéra (1795-1822), tra il 1791 e il 1809 collaborò in almeno tre occasioni con Franconi e in due con i Ruggieri. L’analisi di una selezione di cronache fornisce dettagli preziosi sull’esito di alcuni allestimenti. Alcuni articoli raccontano di scenografie eccezionali dagli effetti sublimi e affascinanti; altri, riportano invece vicende buffe e imbarazzanti causate da allestimenti tecnicamente meno riusciti. Tra i titoli che saranno oggetto di esame si segnalano i due capolavori di Luigi Cherubini per il Feydeau Lodoïska (1791) ed Eliza ou le voyage au Mont Saint Bernard (1794) e, il Fernand Cortez (1809) di Gaspare Spontini allestito all’Opéra. Le maestranze italiane attive in Francia tra Rivoluzione e primo Impero sono oggetto di studio meno frequente rispetto ai contributi drammaturgici o musicologici offerti dagli italiani emigrati oltralpe. Nonostante il ruolo di questi artisti sia stato spesso marginalizzato a quello di ‘addetti ai lavori’, l’abilità di Degotti, dei Ruggieri e di Franconi, permise loro di occupare posizioni di prestigio e di rendere la loro attività artistica indispensabile in Francia. L’intervento vuole quindi ridare il giusto credito ad un momento storico di grande vivacità, e di “spettacolarità immigrata” così come è stata definita da Claudio Meldolesi.
2022
Eighteenth-Century Theatre Capitals from Lisbon to St. Petersburg
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