Didattiche nuove e diverse stanno emergendo dal composito panorama dell’insegnamento secondario. Il dibattito sull’autonomia scolastica e, più in generale, le ampie trasformazioni negli scenari della formazione hanno stimolato profonde riletture nei modi e nelle forme di insegnare, di organizzare gli interventi formativi e di pensare la professionalità docente. Il focus dell’azione e della riflessione didattica è il curricolo, un percorso insieme progettato e vissuto, un processo che sviluppa reti di padronanze negli studenti, un insieme organico di procedure di insegnamento, un sistema integrato di competenze da apprendere. Il curricolo è l’incarnazione del potenziale cognitivo e culturale di un’idea; non è accostamento incrementale di materie, è invece modulazione epistemologica di discipline e di saperi, di esperienze e di azioni, di pensiero personale e di pensiero scientifico. Didattica generale o didattiche disciplinari? Come le scienze, anche le discipline ritrovano senso e valore in progetti di ricerca plurali, nella comunicazione professionale, tra specialisti insegnanti e specialisti scientifici, in metodi e tecniche riconosciuti, prestati, agiti, sperimentati, riflettuti. La didattica della secondaria è attenta alle regioni dei saperi, ma si comprende nell’unitarietà del soggetto che apprende. Insegnamento e apprendimento, come proiezioni di scienze dialoganti, crescono nel confronto e nello scambio reciproco, nella condivisione di codici e linguaggi: in tal senso, e senza pretese egemoni, la didattica generale funge da raccordo concettuale e metodologico tra le specifiche didattiche disciplinari. Le peculiarità dell’insegnamento secondario sono evidenti anche nei confronti della didattica della scuola di base: sono diversi i soggetti (gli studenti, adolescenti impegnati nella costruzione dei personali progetti di vita) e gli oggetti (i saperi specifici, sensibili al rigore scientifico e attenti alle applicazioni mirate, culturali o professionali), sono peculiari gli scopi formativi (l’autonomia di pensiero, l’intensione culturale, la critica, l’affinamento metodologico e applicativo) e le funzioni (orientative, produttive – fino alla professionalità –, logico-argomentantative, comunicative e decisionali). In questo quadro si manifesta il profilo di competenze metodologiche e didattiche dell’insegnante della nuova secondaria. Il volume propone riflessioni approfondite, contesti d’uso, tecniche di progettazione curricolare, organizzazioni modulari di ambienti formativi, metodi di gestione della classe e dei gruppi, significati e strumenti di valutazione degli apprendimenti e degli insegnamenti.

Metodologia e didattica dell'insegnamento secondario

TESSARO, Fiorino
2002-01-01

Abstract

Didattiche nuove e diverse stanno emergendo dal composito panorama dell’insegnamento secondario. Il dibattito sull’autonomia scolastica e, più in generale, le ampie trasformazioni negli scenari della formazione hanno stimolato profonde riletture nei modi e nelle forme di insegnare, di organizzare gli interventi formativi e di pensare la professionalità docente. Il focus dell’azione e della riflessione didattica è il curricolo, un percorso insieme progettato e vissuto, un processo che sviluppa reti di padronanze negli studenti, un insieme organico di procedure di insegnamento, un sistema integrato di competenze da apprendere. Il curricolo è l’incarnazione del potenziale cognitivo e culturale di un’idea; non è accostamento incrementale di materie, è invece modulazione epistemologica di discipline e di saperi, di esperienze e di azioni, di pensiero personale e di pensiero scientifico. Didattica generale o didattiche disciplinari? Come le scienze, anche le discipline ritrovano senso e valore in progetti di ricerca plurali, nella comunicazione professionale, tra specialisti insegnanti e specialisti scientifici, in metodi e tecniche riconosciuti, prestati, agiti, sperimentati, riflettuti. La didattica della secondaria è attenta alle regioni dei saperi, ma si comprende nell’unitarietà del soggetto che apprende. Insegnamento e apprendimento, come proiezioni di scienze dialoganti, crescono nel confronto e nello scambio reciproco, nella condivisione di codici e linguaggi: in tal senso, e senza pretese egemoni, la didattica generale funge da raccordo concettuale e metodologico tra le specifiche didattiche disciplinari. Le peculiarità dell’insegnamento secondario sono evidenti anche nei confronti della didattica della scuola di base: sono diversi i soggetti (gli studenti, adolescenti impegnati nella costruzione dei personali progetti di vita) e gli oggetti (i saperi specifici, sensibili al rigore scientifico e attenti alle applicazioni mirate, culturali o professionali), sono peculiari gli scopi formativi (l’autonomia di pensiero, l’intensione culturale, la critica, l’affinamento metodologico e applicativo) e le funzioni (orientative, produttive – fino alla professionalità –, logico-argomentantative, comunicative e decisionali). In questo quadro si manifesta il profilo di competenze metodologiche e didattiche dell’insegnante della nuova secondaria. Il volume propone riflessioni approfondite, contesti d’uso, tecniche di progettazione curricolare, organizzazioni modulari di ambienti formativi, metodi di gestione della classe e dei gruppi, significati e strumenti di valutazione degli apprendimenti e degli insegnamenti.
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