Già quattro studiosi si sono occupati delle quattro traduzioni saffiche di Pasolini (frr. 31, 95, 140, 168B V.), databili agli anni ’40 ed edite per intero solo nel 2003: chi più chi meno tutti ne hanno proposto un’analisi testuale, ora in rapporto al greco eolico di Saffo (e all’italiano di Quasimodo, le cui note versioni furono lette e apprezzate da Pasolini già nell’estate del ’40), ora in relazione alla coeva produzione poetica del traduttore. Io non ho fornito un ulteriore commento perpetuo ai quattro Framens da Safo; ho cercato invece di inquadrarli non solo entro la cornice dell’opera pasoliniana (dando priorità, per amore di novitas, ai testi in prosa) ma anche entro quella della biografia del poeta e della storia della filologia classica italiana: al close-reading ho anteposto un discorso storico-letterario e persino, in parte, storico tout court (facendo ricorso a documenti d’archivio ancora inediti); senza nulla togliere all’originalità delle traduzioni, ho provato a illustrare come la Saffo di Pasolini dipenda sia dalla eccezionale formazione classica di cui il giovanissimo traduttore poté godere fin dai banchi liceali (incarnata soprattutto da Carlo Gallavotti e Goffredo Coppola) sia dal confronto con due poeti a lui contemporanei (Quasimodo e, specialmente, Giovanna Bemporad).

Tra Gallavotti, Coppola, Quasimodo e Bemporad: la Saffo di Pasolini

Andrea Cerica
2019-01-01

Abstract

Già quattro studiosi si sono occupati delle quattro traduzioni saffiche di Pasolini (frr. 31, 95, 140, 168B V.), databili agli anni ’40 ed edite per intero solo nel 2003: chi più chi meno tutti ne hanno proposto un’analisi testuale, ora in rapporto al greco eolico di Saffo (e all’italiano di Quasimodo, le cui note versioni furono lette e apprezzate da Pasolini già nell’estate del ’40), ora in relazione alla coeva produzione poetica del traduttore. Io non ho fornito un ulteriore commento perpetuo ai quattro Framens da Safo; ho cercato invece di inquadrarli non solo entro la cornice dell’opera pasoliniana (dando priorità, per amore di novitas, ai testi in prosa) ma anche entro quella della biografia del poeta e della storia della filologia classica italiana: al close-reading ho anteposto un discorso storico-letterario e persino, in parte, storico tout court (facendo ricorso a documenti d’archivio ancora inediti); senza nulla togliere all’originalità delle traduzioni, ho provato a illustrare come la Saffo di Pasolini dipenda sia dalla eccezionale formazione classica di cui il giovanissimo traduttore poté godere fin dai banchi liceali (incarnata soprattutto da Carlo Gallavotti e Goffredo Coppola) sia dal confronto con due poeti a lui contemporanei (Quasimodo e, specialmente, Giovanna Bemporad).
2019
20
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