Da quando sono nati i Classici Contro sono vissuti nei teatri, e per gli studenti, anzitutto quelli dei licei. Hanno portato legioni di allievi dentro teatri delle loro città, spesso per la prima volta. Pur non volendo fare teatro (anche se memorabili sono rimaste alcune scene antiche o anticate ordite sui nostri palcoscenici d'Italia), hanno provato a rendere ai teatri il loro ruolo di luogo di confronto, di dibattito, di pensiero. Solo negli ultimi anni mi sono reso conto di quanto questo percorso abbia incrociato una speciale "rinascita" del mito antico sulla scena contemporanea, non già in termini di messe in scena o riletture di testi antichi (anche se a Siracusa e a Epidauro si fanno sempre cose egregie), bensì in termini di riscritture che colgono nell'antico il lato "problematico", irrisolto, disturbante. Un po' come vogliamo fare noi instillando nei teatri il dubbio che il bene e il male siano spesso difficili da sceverare, financo da distinguere, e che il miglior tributo all'antico sta nel riconoscerne il potenziale eversivo. Allora per gli amici di Ars docendi allego qui il testo di un intervento nato per un incontro (Palazzo Cordellina, 8 ottobre 2022) tenutosi in margine al ciclo degli spettacoli classici del Teatro Olimpico di Vicenza. Non parla dei Classici Contro, ma cerca di illuminare una prospettiva che penso consona alla linea che seguiamo, e di calarla in mezzo ad alcuni dei "grandi nomi" del teatro europeo degli ultimi anni. È un esperimento, di cui si scuseranno le malposte pretese.
L'ombra dell'antico
Pontani F.
2023-01-01
Abstract
Da quando sono nati i Classici Contro sono vissuti nei teatri, e per gli studenti, anzitutto quelli dei licei. Hanno portato legioni di allievi dentro teatri delle loro città, spesso per la prima volta. Pur non volendo fare teatro (anche se memorabili sono rimaste alcune scene antiche o anticate ordite sui nostri palcoscenici d'Italia), hanno provato a rendere ai teatri il loro ruolo di luogo di confronto, di dibattito, di pensiero. Solo negli ultimi anni mi sono reso conto di quanto questo percorso abbia incrociato una speciale "rinascita" del mito antico sulla scena contemporanea, non già in termini di messe in scena o riletture di testi antichi (anche se a Siracusa e a Epidauro si fanno sempre cose egregie), bensì in termini di riscritture che colgono nell'antico il lato "problematico", irrisolto, disturbante. Un po' come vogliamo fare noi instillando nei teatri il dubbio che il bene e il male siano spesso difficili da sceverare, financo da distinguere, e che il miglior tributo all'antico sta nel riconoscerne il potenziale eversivo. Allora per gli amici di Ars docendi allego qui il testo di un intervento nato per un incontro (Palazzo Cordellina, 8 ottobre 2022) tenutosi in margine al ciclo degli spettacoli classici del Teatro Olimpico di Vicenza. Non parla dei Classici Contro, ma cerca di illuminare una prospettiva che penso consona alla linea che seguiamo, e di calarla in mezzo ad alcuni dei "grandi nomi" del teatro europeo degli ultimi anni. È un esperimento, di cui si scuseranno le malposte pretese.File | Dimensione | Formato | |
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